Negli ultimi anni le analisi agrochimiche del suolo hanno acquisito un valore rilevante sia per l’esigenza di concimare in modo più adeguato e rispettoso dell’ambiente e sia per l’emanazione di regolamenti comunitari che richiedono di allegare il certificato di analisi alla domanda di adesione.

Nell’attività agricola è fondamentale conoscere le caratteristiche del terreno; esso difatti garantisce alle colture agrarie stabilità e sostentamento, ne influenza la crescita e la resa; nel contempo l’agricoltura influenza e modifica le caratteristiche del terreno, incrementandone o diminuendone la fertilità a seconda delle tecniche agronomiche impiegate e delle specie coltivate.

In tale ottica l’analisi chimica del terreno è un supporto indispensabile alla elaborazione di un corretto piano di concimazione. Le analisi del terreno, inoltre, permettono di: orientare meglio le lavorazioni, l’irrigazione, la scelta delle varietà colturali e dei portainnesti; individuare gli elementi nutritivi eventualmente carenti e quindi in grado di limitare le produzioni agricole; rilevare se vi sono elementi presenti in dosi elevate, tali da permettere di contenere le concimazioni.

In Italia, con i D.M. n. 79 del 11/05/1992 e D.M. n. 185 del 13/09/1999, sono state pubblicate metodiche ufficiali di analisi del suolo che consentono di uniformare i metodi di analisi e di ottenere valori interpretabili con oggettività.